Il karate dell'Accademia
Etica e filosofia
Nel 2000 il Maestro Gonzales fonda l'Accademia al fine di sviluppare e far apprendere un suo proprio modo di vedere, pensare e praticare il karate
Il saluto
Anche nella vita di tutti i giorni, la vita “normale”, si viene spesso giudicati dalla prima impressione, persino dal modo di salutare. Il saluto è il nostro biglietto da visita.
Un cenno, una parola, uno sguardo, una stretta di mano: ogni atto trasmette qualcosa dentro e fuori di noi.
Salutare con rispetto esprime dignità, cordialità, forma, simpatia, amicizia. Tutti questi valori lavorano sia dentro che fuori di noi. Come primo atto, essi operano al nostro interno, creando una consapevolezza e una forza del tutto particolari. Poi, si espande verso l'esterno in un'onda che riflette tutte queste qualità e quindi tutte queste positività.
Il saluto deve essere sincero, sentito, portato con il cuore, e ancora una volta l'influenza di tutte queste caratteristiche si farà sentire sia dentro che intorno a noi.
Il saluto del karateka esprime innanzitutto rispetto e per questo è così importante nella pratica di un karate-dō sincero e profondo.
Il maestro Funakoshi comincia così lo Shoto Nijukkun – i suoi venti precetti alla base del karate Shotokan: «Il karate inizia e finisce con il saluto».
Uno degli scopi del karate-dō è la ricerca e lo studio di quello che i giapponesi chiamano Gi-shi, “uomo retto”. Questa rettitudine si deve riflettere verso l'esterno. Il saluto, nella pratica del vero karate-dō, implica la ricerca del Gi-shi.
Il rispetto
Lo studio e la ricerca del Gi-shi porta, tra le altre cose, anche al rispetto. Personalmente credo che nella società odierna non solo non venga minimamente curato ma che ne sia la principale mancanza.
Manchiamo di rispetto nei confronti dell'ambiente esterno ma soprattutto nei confronti di noi stessi. Peggio ancora: rispettiamo i valori sbagliati e manchiamo nei confronti di ciò che conta.
E qual è una delle cose che più contano? Il denaro! Che spesso porta a decisioni dettate solo dall'interesse, dall'avidità e dall'invidia.
Il karateka deve avere innanzitutto rispetto per se stesso come essere umano in perpetuo studio ed evoluzione. Deve rispettare il padre e la madre, poi tutto ciò che gli permette di condurre una vita sana e basata su sani princìpi. Io credo che i princìpi delle arti marziali possano ricoprire questo ruolo.
Senza una cura sana del rispetto siamo in balìa di ciò che più ci fa comodo, che spesso non corrisponde a ciò che è giusto fare e pensare.
Rispettando valori sani (spesso più difficili da seguire e da realizzare) manteniamo una linea, un codice comportamentale più retto, non dettato dalla paura o dai sentimenti negativi come l'egoismo, l'egocentrismo, il risentimento, l'invidia, la gelosia… tutti sentimenti che creano un vortice di negatività che si ripercuote prima di tutto in noi stessi e di riflesso sugli altri. Ciò può portare all'allontanamento dalle cose belle e semplici della vita in un primo momento e poi a un avvicinamento di persone, cose, situazioni estremamente negative. Percorrere la via del rispetto può essere una scelta estremamente dura, ma allo stesso tempo può creare una notevole energia interiore alla quale attingere nei momenti più difficili. Perché tutti noi sappiamo, nel profondo del nostro cuore, qual è la cosa giusta da fare.
Dojokun
Dōjōkun
“Le regole del luogo in cui si cerca la via”
1) HITOTSU JINKAKU KANSEI NI TSUTOMURU KOTO
Cerca di perfezionare il carattere
2) HITOTSU MAKOTO NO MICHI O MAMURU KOTO
Percorri la via di sincerità
3) HITOTSU DORYOKU NO SEISHIN O YASHINAU KOTO
Rafforza instancabilmente lo spirito
4) HITOTSU REIGI O OMONZURU KOTO
Osserva un comportamento impeccabile
5) HITOTSU KEKKI NO YU O IMASHIMURU KOTO
Astieniti dalla violenza ed acquisisci l'autocontrollo
Maestro Funakoshi
La mente è un tutt'uno con cielo e terra
Il ritmo circolatorio del corpo è simile al sole e alla luna
La legge include durezza e morbidezza
Agisci in armonia con tempo e mutamento
Le tecniche si portano quando esiste un'apertura
La distanza “MA” richiede avanzare, arretrare, separare, incontrare
Gli occhi non perdono neppure il più piccolo cambiamento
Le orecchie ascoltano in tutte le direzioni